Link alle vecchie pagine del KKE

I siti web internazionali dell KKE passano gradualmente a nuovo formato pagina. Le versioni precedenti delle pagine aggiornate e i loro contenuti si trovano ai link seguenti:

Dichiarazione di Dimitris Koutsoumbas sulle nuove misure del governo e le proposte del KKE

Nella sua dichiarazione sull'introduzione di nuove misure del governo che impongono il blocco totale in tutto il paese e le proposte del KKE, il Segretario Generale del Comitato Centrale del KKE Dimitris Koutsoumbas ha sottolineato quanto segue:

 

"Ci troviamo davanti a una situazione di straordinaria e critica emergenza, di fronte al collasso della sanità pubblica, con le nostre città nuovamente chiuse, con lavoratori dipendenti e autonomi sull'orlo del precipizio e soprattutto con grandi perdite di vite umane.

Le condizioni straordinarie richiedono misure straordinarie. Misure che il governo non ha preso quando avrebbe dovuto, lasciando le persone e il paese indifesi di fronte alla prevista seconda ondata di pandemia. Misure che sono state ripetutamente proposte da scienziati, esperti della sanità, sindacati e altre organizzazioni di massa che il KKE ha sostenuto fin dal primo momento.

Il governo, invece di prendere queste misure, ha commesso crimini contro il nostro popolo. Per tutto questo tempo ha invocato esclusivamente la responsabilità individuale. Ha messo al primo posto la cosiddetta resilienza dell'economia, che non è altro che l'applicazione delle richieste e dei protocolli del capitale in una serie di settori industriali, come il turismo.

I governi di tutta l'UE hanno fatto lo stesso, indipendentemente dallo schieramento politico, assicurando allo stesso tempo centinaia di miliardi per i grandi gruppi imprenditoriali attraverso il Recovery Fund. Il risultato: milioni di vittime, tragici, ma anche cinici dilemmi su chi vivrà e chi morirà.

Inoltre, il governo di ND ha visto la pandemia come un'occasione d'oro per introdurre nuove misure reazionarie e attuare grandi capovolgimenti, con l'obiettivo di far pagare ancora una volta la crisi ai lavoratori.

Queste misure comprendono la giornata lavorativa di 10 ore, il lavoro straordinario non retribuito, il pignoramento di beni di famiglie popolari, il divieto di manifestazione e di sciopero e molte mostruosità antipopolari, che qui e ora devono essere ritirate e abolite.

 

Le proposte del KKE per le misure necessarie sono concrete:

Primo, requisizione del settore sanitario e assistenziale privato per garantire le cure intensive necessarie, i test diagnostici gratuiti di massa e il monitoraggio nelle aree critiche, come le case di cura. Affinché il sistema sanitario pubblico soddisfi anche altre esigenze esistenti e che non venga convertito in un sistema per una sola malattia.

E quando diciamo requisizione, intendiamo l'integrazione del settore privato nella pianificazione statale e non l'acquisto di servizi, ovvero il finanziamento delle cliniche private, come suggeriscono gli altri partiti.

Negli anni precedenti, tutti i governi hanno chiuso ospedali e tagliato circa 10.000 posti letto. Questi devono essere immediatamente riaperti.

In secondo luogo, il reclutamento di massa di professionisti sanitari, medici e infermieri.

Terzo, misure di protezione efficaci nei luoghi di lavoro e nelle scuole, con 15 bambini per classe, reclutamento di insegnanti e la fornitura delle attrezzature necessarie per la formazione a distanza durante tutte queste settimane.

Quarto, alleviare la congestione dei mezzi di trasporto, reclutando personale e requisendo autobus privati, attualmente inattivi. 2.000 autobus turistici stanno arrugginendo, mentre possono essere inseriti nel piano centrale per il miglioramento dei trasporti.

Quinto, nessun lavoratore, disoccupato e lavoratore autonomo, dovrebbe essere lasciato senza un reddito dignitoso, perché non siamo più a marzo, ma in condizioni in cui si sono accumulati gli oneri e le conseguenze del periodo precedente.

 

L'indennità di emergenza deve applicarsi a tutti i disoccupati senza condizioni.

E va da sé che la nuova mostruosa legge anti-lavoro, che il governo ha già reso pubblica, deve essere subito ritirata.

Il virus ad un certo punto verrà sconfitto. In quel momento, tuttavia, il nostro popolo dovrà essere forte e robusto. Perché si dovranno affrontare le difficoltà di un sistema marcio, che non può garantire nemmeno le condizioni basilari: il diritto alla salute, il diritto alla vita e al lavoro.

Ecco perché la lotta per le richieste immediate, assolutamente necessarie ed evidenti deve guardare al futuro, deve combattere la radice del male e concentrarsi sui bisogni contemporanei che possono essere soddisfatti, sulla base delle attuali conquiste della scienza, della tecnologia e del lavoro umano, nel contesto di un'organizzazione della società radicalmente diversa e nuova.

 

Il popolo greco può indossare una mascherina protettiva, ma non deve, non rimarrà in silenzio. Deve imporre un decisivo "lockdown" a tutta la politica antipopolare".

 

6.11.2020