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Dimitris Koutsoumpas

L'ostacolo è lo stregone

"Le condizioni borghesi di produzione e di scambio, i rapporti borghesi di proprietà, la moderna società borghese, che ha evocato come per incanto così potenti mezzi di produzione e di scambio, rassomiglia allo stregone che non può più dominare le potenze sotterranee da lui evocate." Carlo Marx e Federico Engels, Il Manifesto del Partito Comunista

Questa frase riflette la profondità e la causa reale dei probemi affrontati oggi dalla maggior parte delle persone.

Siamo nell'era della 4° rivoluzione industriale, della robotica e della digitalizzazione.
Questi sviluppi testimoniano una verità innegabile: oggi esistono tutte le capacità per migliorare il tenore di vita di milioni di persone che lavorano nel nostro paese e in tutto il mondo.

I risultati, tuttavia, sono esattamente l'opposto. Invece di andare avanti, l'orologio va indietro...
Il divario tra come un lavoratore potrebbe vivere oggi e come vive realmente si allarga, anche quando l'economia capitalista si trova in una fase di crescita.

La tempesta di una nuova crisi che si avvicina, sovrasta l'economia capitalista internazionale. Le alleanze, come l'UE e la NATO, che fino a poco tempo fa si consideravano impertubabili, si stanno riorganizzando. Le guerre commerciali e i conflitti geopolitici di grandi dimensioni scoppiano in tutti gli angoli del globo. Grandi disastri ambientali mettono i i popoli in pericolo.

Gli avvenimenti storici di fronte a noi sono il risultato di questa contraddizione. Mentre si produce una enorme ricchezza, l'economia capitalista si caratterizza per l'anarchia e la competizione tra i gruppi imprenditoriali per appropriarsi di questa ricchezza...

Un microcosmo di questa dinamica lo si trova in quanto stiamo vivendo in Grecia. Oggi i lavoratori potrebbero lavorare meno ore al giorno, godendo di un livello ampiamente più alto di diritti sul lavoro e in generale nella vita (sicurezza sociale, salute, istruzione, cultura, tempo libero, ecc.), la disoccupazione potrebbe esser eliminata ma, all'opposto, abbiamo il congelamento dei salari, la pressione costante dei diritti verso il basso, l'aumento dell'età pensionabile. Al contempo, un pugno di gruppi imprenditoriali godono sempre più del denaro statale, di privilegi ed esenzioni fiscali, determinano in funzione dei loro profitti cosa verrà prodotto, se sarà prodotto, dove e in quali condizioni.

L'altra faccia di queste ingiustizie dello sviluppo capitalista è il coinvolgimento del paese (Grecia) nei piani USA-NATO-UE. Invece di vivere in piena sicurezza e pace stabile in cooperazione con tutti i popoli e soddisfare i propri bisogni, il nostro popolo vive sotto costante minaccia, che si riflette nell'attuale pseudo-problema fra "rinuncia dei diritti sovrani e cosfruttamento insieme alla Turchia o conflitto bellico".

Ogni lato di questo dilemma comporta enormi pericoli per il nostro popolo, i diritti sovrani, la pace. Da un lato, perché un impegno bellico può fungere da catalizzatore per far avanzare i piani di cosfruttamento, che sono anche un desiderio degli USA. Dall'altro lato, i piani di cosfruttamento gettano le basi di un altro conflitto, dato che non stiamo parlando della cooperazione tra i popoli, ma tra giganti imprenditoriali e Stati potenti nelle condizioni di crescente competizione internazionale.

Tutti i governi hanno fatto il lavaggio del cervello al nostro popolo per molti anni. Cosa gli dicevano tutti? "Finché la Grecia sarà un buon figliolo degli USA, della NATO e dell'UE, i confini e i diritti sovrani sono garantiti". Questa dottrina è fallita. Ciò è dimostrato dagli sviluppi successivi alla firma dell'accordo inaccettabile tra il governo della Turchia e il cosiddetto governo della Libia (di Al-Serraj).

La Grecia si sta trasformando in una base militare USA-NATO, preparandosi persino a ospitare armi nucleari statunitensi, trasformando così il popolo greco in un "obiettivo". L'attuale ministro della Difesa ha dichiarato provocatoriamente che verseremo nuovamente il nostro sangue al fianco degli statunitensi in future guerre (!!!). Il popolo greco paga alla NATO 4 miliardi di euro l'anno. Tutti gli altri partiti partecipano a questo spettacolo di filo-americanismo. SYRIZA è arrivata addirittura a reclamare la paternità del più forte abbraccio con gli USA!

Quindi, dopo tutto ciò? La NATO se ne lava le mani, quando non fomenta il problema. L'UE si limita alle liste dei desideri, borbottando alcune cose evidenti. Ecco come si alimenta l'aggressione turca. Invece di essere una benedizione, la ricchezza energetica esistente nella nostra regione più ampia (Egeo, Mediterraneo orientale) diventa una "maledizione" per il popolo.

Qui si intersecano i forti interessi imperialistici e monopolistici fra chi sfrutterà queste risorse. La classe borghese del nostro paese partecipa a questo conflitto, così come la classe borghese della Turchia e, ovviamente, gli Stati Uniti, oltre a Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia, ecc., i cui piani puntano a limitare "l'influenza" di Russia e Cina. Il criterio assoluto per questi interessi è, ovviamente, rivolto ai profitti e non ai bisogni del popolo. Queste competizioni portano con precisione matematica a nuove guerre imperialiste. Sono dietro alla devastazione e sradicamento che affligono i popoli del Medio Oriente.

Quanto detto sono alcune delle cose che vive il popolo greco quotidianamente. La soddisfazione delle sue necessità moderne, in ogni aspetto della vita, è "intrappolata" nello stesso ostacolo... lo "stregone" menzionato nell'introduzione. Ossia, il vecchio e corrotto sistema chiamato capitalismo.

Le sfide contemporanee richiedono soluzioni moderne. Le capacità produttive innovative richiedono anche rapporti di produzione innovativi.

Non importa quanto l'ombra del "TINA" (There Is No Alternative, non c'è alternativa) cada pesantemente su ogni piccola e grande lotta, non importa che SYRIZA al governo abbia screditato i valori militanti rafforzando così il conservatorismo, non importa che il governo battezzi le sue politiche barbare come "normalità", la grande verità non può esser occultata: una società senza povertà, guerre, crisi, può sorgere. E' il socialismo, la società per cui lotta il KKE, nonostante il suo primo tentativo di costruzione in alcuni paesi nel XX secolo non sia stato in grado di esser completato, sconfitto da errori e carenze, all'interno di rapporti di forza negativi. Oggi, nel XXI secolo, l'esperienza studiata, insieme all'evoluzione oggettiva delle società, può condurci ad una nuova società, se noi, il popolo, decidiamo di mostrare il nostro potere reale.

Questo è l'unico modo per utilizzare pienamente la forza lavoro qualificata e il personale scientifico del paese, con il criterio di salvaguardare la prosperità popolare. Questo è l'unico modo per utilizzare il potenziale di sviluppo del paese in modo da soddisfare le necessità combinate delle persone e della società. Solo in questo modo le persone possono godere della ricchezza che producono, avendo il potere nelle loro mani, assicurando la democrazia reale e trasformando coloro che attualmente sono emarginati nei protagonisti della vita sociale: la grande maggioranza delle persone e dei giovani.

Lo "stregone" causa sempre più contrasti, sempre più contraddizioni irrisolte, ma non si ritirerà da solo. Diventa sempre più selvaggio per imporre la sua "volontà".

Come le lotte dei lavoratori creano e ampliano le crepe nel sistema, rompendo compromessi e fatalismo, così lo "stregone" sarà smascherato per ciò che realmente è: un avversario difficile, ma non invincibile.

Con ottimismo diamo il benvenuto al 2020, non importa quanto possa sembrare cupo. Alle sfide contemporanee si può rispondere con l'azione quotidiana, con le valutazioni e la proposta di potere che il KKE presenta al popolo, perché diventi un tema delle sue lotte.

*) Scritto del segretario generale del KKE per l'edizione di fine settimana del giornale "Te Nea" (4-5 gennaio)


Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare