La loro contrarietà al riconoscimento del Gerusalemme come capitale di Israele dalle USA e la loro condanna per il nuovo massacro dei Palestinesi dall’esercito Israeliano hanno espresso il Lunedì pomeriggio 14/05 i lavoratori, i giovani, e le donne, che hanno partecipato alla manifestazione di protesta davanti all’ambasciata di Israele, organizzata dal Comitato Greco per la Distensione Internazionale e la Pace (EEDYE), e alla quale chiamavano il Fronte militante di tutti i lavoratori (PAME), la Federazione delle donne greche (OGE), il Comitato Greco di Solidarietà Democratica Internazionale (EEDDA) e sindacati. 

Alla manifestazione è stato presente il Segretario Generale del CC del KKE Dimitris Koutsoumpas, il quale ha dichiarato:

“Condanniamo con avversione il nuovo attacco omicida dello stato-terrorista di Israele contro il popolo Palestinese, che ha come risultato, già, di contare decine di morti e migliaia di feriti in modo grave, tra loro donne e bambini, centinaia di bambini, da questa macchina omicida che si chiama Israele.

Allo stesso momento, oggi esprimiamo la nostra immensa solidarietà a tutto il popolo Palestinese, il quale rivendica legittimamente e giustamente il suo diritto di avere la propria patria, il proprio stato, indipendente, sovrano, accanto all’Israele, nei limiti del 1967 e con capitale Gerusalemme Est.

La decisione illegale e spregevole di Tramp, che oggi viene realizzata, per il trasferimento dell’ambasciata dal Tel Aviv al Gerusalemme, riconosce de facto Gerusalemme come capitale di Israele, e allo stesso tempo con il ritiro dell’USA dal programma nucleare e l’accordo con Iran, che coinvolge anche tanti altri paesi, così come i continui interventi e bombardamenti degli Americani contro il popolo Siriano, tutto ciò avvelena, si tratta di maggiore intensificazione della guerra imperialista, rendono molto più immediato il pericolo di generalizzazione di questa guerra imperialista in tutta la regione. E sappiamo che questa guerra avviene nel nostro quartiere, e quando la casa dei vicini è in fuoco, velocemente il fuoco arriverà anche alla nostra casa.

Per tutto questo c’è bisogno di vigilanza, lotta, ogni giorno nelle strade per impedire queste politiche che portano i nostri popoli al massacro”.

15.05.2018